Gli infortuni che possono caratterizzare l’esercizio dell’attività cestistica sono frequenti e indipendenti dall’ambito di pratica, giovanile, amatoriale o professionistico che sia. Ogni atleta dedito al basket rischia l’infortunio, anche se ciò non deve allontanare dallo sport il praticante perché è lo sport stesso a rendere implicita questa possibilità. Prevenire l’infortunio è determinante distinguendo come per ogni patologia:
Prevenzione primaria o profilassi: che deve attuarsi attraverso una adeguata preparazione fisica e l’utilizzo di dispositivi per la protezione;
Prevenzione secondaria da mettere in atto per evitare che un infortunio lieve se non ben trattato possa trasformarsi in infortunio grave.
In gergo, per indicare tutto ciò, si utilizza l’acronimo STOP, che sta per Sports Trauma and Overuse Prevention, termine che possiamo utilizzare quando eseguiamo una ricerca nei database di letteratura scientifica quali PubMed o Google Scholar. Proprio facendo ciò scopriamo che, indipendentemente dalla gravità oggettiva, le tipologie più frequenti di infortunio nel basket sono:
- Distorsioni della caviglia
- Traumi delle dita della mano
- Lesioni al ginocchio
- Traumi profondi della coscia
- Traumi regione facciale
- Fratture del piede
Ciascuno di questi eventi, distinti nel caso specifico in macro-gruppi, può entro una certa misura essere prevenuto (se ne parlerà in altri post), ma conoscerne la tipologia può consentire all’atleta di essere preparato sia per la possibilità stessa di fare prevenzione sia per la gestione mentale dell’evento nel caso sfortunatamente accada.
Gainluigi Fiorillo