Un gruppo di ricercatori italiani dell’Università di Trieste ha pubblicato su Sports nell’agosto del 2018 i risultati di un lavoro il cui titolo é: Relation between Motor and Cognitive Skills in Italian Basketball Players Aged between 7 and 10 Years Old. Oggetto dello studio un campione di 116 ragazzi – di cui 79 maschi e 37 femmine – di età media pari a 9.37 anni dediti alla pallacanestro e appartenenti a quattro società sportive del Friuli-Venezia-Giulia.
Esistono prove a sostegno di una correlazione tra capacità motorie, attenzione e memoria di lavoro nei bambini. Lo scopo di questo studio è stato di verificare la correlazione tra abilità cognitive e motorie e comprendere l’importanza di questa nella pratica del basket. I bambini di sono stati valutati in termini di attenzione, sequenze manuali-motorie e memoria di lavoro spazio-visuale. In questo campione, le abilità motorie dei bambini sono risultate essere fortemente correlate alla capacità di attenzione, alla memoria di lavoro spazio-visuale e alle abilità manuali (compito di mira e cattura; compito di destrezza manuale).
Queste correlazioni giustificano il suggerimento di introdurre un coinvolgimento cognitivo più profondo durante l’allenamento di basket. Lo sviluppo delle funzioni esecutive potrebbe avere un impatto importante sulla pratica del basket e l’introduzione di attività di attenzione e memoria potrebbe aiutare gli allenatori a ottenere un miglioramento ottimale delle prestazioni durante le sessioni di allenamento.
Proviamo a spiegare meglio il concetto. Esiste una diretta relazione tra capacità o attitudini o skills cognitivi e motori. Cioè questi ultimi sono resi migliori da:
- Attenzione
- Memoria spazio-visuale
- Abilità nel riprodurre sequenze motorie manuali
Volendo fare un esempio, i giocatori sono chiamati a impiegare gli skills motori quando mettono a fuoco il numero del giocatore e il giocatore stesso su cui devono difendere; ancora, l’attenzione é necessaria per stabilire la corretta strategia di movimento e per impedire i movimenti indesiderati dell’avversario. Se invece le sequenze motorie non vengono riprodotte in modo ideale, può succedere che il giocatore non passi la palla al compagno, che a seguito della comparsa di un opponente si interrompa il palleggio (si pensi al grido “chiuso, chiuso!”), che si arresti un terzo tempo al secondo passo o che non si lasci partire il tiro incorrendo nei passi.
I coach sono chiamati pertanto a inserire nel loro training esercizi per migliorare le capacità spazio-visuali e l’attenzione visiva. E se avessero difficoltà nel trovare testi per introdurre questa routine, sul web é possibile ottenere materiale: per esempio cliccando su questi link:
Le abilità Fino Motorie: Giochi ed Attività per svilupparle
Interessanti indicazioni sono presenti su un documento a firma Maurizio Mondoni, psicologo cognitivista, che é possibile visionare cliccando su sportando.
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